28.12.09

IL RIMPATRIO ASSISTITO

Quanto ci mette un richiedente asilo per ottenere un permesso di soggiorno qualsiasi? Mediamente 9 mesi.
Quanto ci mette l'OIM per organizzare un rimpatrio assistito? 1 settimana

Complimeti all'OIM per l'eccellente lavoro che svolge..ma forse dovremmo riflettere un po'.

7.10.09

SOLIDARIETI A PASSO CORESE sabato 10 ottobre

La manifestazione “Solidarieti 2009” , 6° Meeting del Volontariato della Provincia di Rieti, si chiuderà il 10 Ottobre con una giornata tutta dedicata al tema dell’integrazione interculturale.
I lavori si apriranno alle ore 8.45 presso l’Istituto D’Istruzione Superiore Corese di Passo Corese con la proiezione del film “Jalla! Jalla!” e con dibattito a seguire.
Le attività in programma proseguiranno in Piazza delle Libertà, sempre a Passo Corese, con un incontro dal titolo “Tutto il mondo è paese: storie di terre e migranti” dove italiani emigrati all’estero e tornati in Italia e stranieri presenti nel Comune di Fara in Sabina racconteranno e confronteranno le loro esperienze di migrazione.
Non a caso per questa iniziativa, organizzata in stretta collaborazione con le associazioni Arci di Rieti e Ospedale Domiciliare del Lazio e con il patrocinio del Comune di Fara in Sabina – assessorato alle politiche sociali - è stato scelto quale scenario la frazione di Passo Corese.
L’ambito territoriale a cui si fa riferimento ha infatti subito negli ultimi anni un notevole incremento di cittadini residenti (italiani, comunitari e non), con la conseguente nascita di nuclei abitativi sradicati dal territorio e privi di identità socio-culturale. D’altra parte gli attuali processi di globalizzazione determinano intensi processi migratori verso i paesi dell'Occidente "sviluppato".
Nella stessa Europa risiedono circa 20 milioni di immigrati extracomunitari. Le problematiche legate alla società multietnica ci toccano quindi da vicino ed evidenziano contraddizioni e conflittualità. In quest’ottica il rischio della discriminazione non può non essere considerato come una questione di interesse sociale che riguarda la scuola e la società tutta. L’attualità ci pone quindi necessariamente davanti a un bivio: cogliere l'occasione per l'apertura, il confronto tra diversità, con la prospettiva di un arricchimento reciproco o, viceversa, chiuderci nelle paure e difenderci dal cambiamento. Il rischio di formazione di sacche di emarginazione e di conflittualità è fortemente legato alle condizioni e alle opportunità di promozione sociale che la società e le sue istituzioni, in primis la scuola, offrono per garantire la qualità dell'integrazione e la qualità della convivenza tra persone appartenenti a culture diverse. Dati questi presupposti, la giornata del 10/10/2009 è stata strutturata in modo da lanciare un segnale verso la costruzione di una società accogliente e inclusiva e di una scuola intesa come laboratorio sociale che educa alla convivenza, alla cittadinanza attiva e alla solidarietà. Questa idea passerà anche attraverso momenti più leggeri, ma comunque improntati sul confronto costruttivo ed arricchente tra le diverse culture. A partire dalle 19.00 circa ci immergeremo infatti in atmosfere musicali e cucine tra il locale e l’etnico. Invitiamo pertanto tutti a partecipare all’appuntamento del 10/10/2009 a Passo Corese di Fara in Sabina.

24.9.09

UNA POESIA DALL'IRAQ

Perché scrivo?

Perché non pubblico le mie poesie, mi chiedi
Ma io, amico mio, non altro che per me stesso scrivo
Qui la quiete, qui il biasimo a volte
per le torture del mio cuore
Qui le parole degli amanti
Si fanno traccia per intime speranze
Simili a una preghiera
Solo per respirare
Parole che pronuncio
Prima che mi abbandonino
E che prendano il volo
separandosi dal mio mondo
Per non perdersi in esso o restarne sommerse
È per questo che scrivo
Per ridurre il dolore della separazione
Trovare senso al vuoto di un desiderio sospeso nel petto
Per abbreviare distanze e differenze
E attraversare il confine proibito
E percepire la mia stessa presenza
E rivelare i miei sogni e i desideri profondi
E per esprimere e persino piangere a parole
Quello che più di tutto vorrei dire
Senza saperlo fare
O non potendo
nella mancanza di qualcuno che ascolti
Per liberare almeno la mia disperazione
Sono preghiere le mie poesie
O forse doni
Per trovare una via di fuga
Da un posto senza uscita
E a volte scordare l’impossibile
Ed evocare la possibilità


Why do I write?

You are asking me
Why I don’t publish my poems
My friend, but I just write them for myself
Calm here and blame here
Sometimes to the tortured love in my heart
Words which are assumed to a lover
A trail to tell my restricted hopes
A kind of prayer
Only to breathe
Words I took her out
Before it exclude me out of myself
And to fly up from my reality
To not be missed more in or submerged
And to reduce the pain of separation
Dictate the vacuum left longing in my chest
And underestimate the distances and differences
And cross the cross-border prohibited
And to feel my presence
And to expose my internal wishes and intentions
Say and even cry by words
About most what I want to say
And can not say
Or can not find whom ready to listen
To liberate from hopeless
They are so as prayers or a gift
And sometimes to runaway
When there is no getaway
And to neglect the impossible
And cross to the possibility


Poesia di E.A. (Iraq)
Traduzione : Tatiana Rossi

10.8.09

SOGNO IN DUE TEMPI. L'ITALIA RISCHIA UN BRUTTO RISVEGLIO.

Questo il titolo dell'ultimo post del Blog "Fortress Europe".
Un monologo di Giorgio Gaber per far riflettere sulle norme contenute nel pacchetto sicurezza entrato in vigore due giorni fa.
http://fortresseurope.blogspot.com/2009/08/sogno-in-due-tempi.html

28.7.09

L' UNHCR CONDANNA LA POLITICA GOVERNATIVASUI RIFUGIATI

In data 14 luglio, l’agenzia delle NU per i Rifugiati (UNHCR) ha inviato unalettera al governo italiano chiedendo chiarimenti sul trattamento riservato aimigranti respinti alla volta della Libia, e invitando al rispetto delle normeinternazionali in materia.
Il personale dell’UNHCR ha interrogato 82 persone intercettate il 1° luglio dalla Marina italiana a una trentina di miglia dall’isola di Lampedusa, e trasbordate su una nave libica che le ha riportate nel paese nordafricano.
Da quanto è emerso dagli interrogatori, sembra che la Marina italiana non abbia in alcun modo cercato di stabilire la nazionalità dei migranti, né i motivi che li avevano spinti ad abbandonare i rispettivi paesi.
Giunti in Libia, ha precisato l’UNHCR, i migranti respinti sono stati rinchiusi in centri di detenzione, dove l’agenzia è poi riuscita a interrogarli.
Delle persone che avevano cercato di raggiungere l’Italia, 76 provenivano dall’Eritrea: tra queste, nove donne e almeno sei bambini. Sulla base di una valutazione della situazione in Eritrea e di quanto riferito dai soggetti interrogati, l’UNHCR ritiene che un numero non trascurabile di persone del gruppo necessitino di protezione internazionale.
A quanto afferma l’UNHCR, i migranti hanno accusato il personale della Marina italiana di averli trasferiti a viva forza sulla nave libica, tanto da costringere sei di loro a ricorrere a cure mediche. Gli stessi migranti hanno anche denunciato di essere stati privati dei propri effetti personali e di essere stati lasciati senza alcun sostentamento durante tutta l’operazione che si è protratta per 12 ore.
Per anni, le autorità italiane avevano salvato migliaia di persone in difficoltà nel Mare Mediterraneo, fornendo assistenza e protezione a chi ne avesse bisogno. Dallo scorso maggio, almeno 900 migranti che cercavano di raggiungere l’Italia sono stati dirottati in altri paesi, soprattutto in Libia.
L’agenzia delle NU si è detta preoccupata che questa nuova politica possa impedire l’accesso alla protezione e indurre a rispedire le persone in paesi dove andrebbero incontro a gravi violazioni dei diritti umani.

15.7.09

FESTA DEL RIFUGIATO

Sabato 4 luglio, in Piazza della Libertà a Passo Corese, l'Arci ha organizzato la Festa del Rifugiato.
Programma:
- ore 20.30 : cena a base di prodotti tipici della cucina etiope
- ore 21.30 : proiezione del film " Come un uomo sulla terra"

(Per informazioni sulla cucina etiope http://www.cookaround.com/cucina/etiopia/
Per informazioni sul film "Come un uomo sulla terra
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/ )

"Come un uomo sulla terra" è un film documentario che racconta il viaggio che affrontano tutti gli etiopi ed eritrei per raggiungere l'Italia, attraversando il deserto, sopravvivendo a privazioni e violenze feroci.
In Piazza della Libertà un pubblio assorto ha osservato il film in religioso silenzio. Alla fine della proiezione tutti gli spettatori si sono alzati in piedi e, senza dire una parola, hanno aiutato gli operatori dell'Arci a mettere a posto le sedie. Nessuno ha avuto il coraggio di commentare.
Consigliamo a tutti la visione di "Come un uomo sulla terra", e vi invitiamo a lasciare i vostri commenti in questo spazio.

12.5.09

AL BAR

Cliente:"Ma avete sentito questa storia dei clandstini? E' incredibile! Li rimandano indietro senza dare la possibilità di fare richiesta d'asilo..."
Proprietario:"Fanno bene! Ma che ci vingono a fare in Italia? Ma che non lo sanno che qui non c'è lavoro per nessuno? Non c'è lavoro neanche per noi! Siamo troppi..sono troppi! Dove ce le dovremmo mettere tutte quelle persone?"
Cliente: " Si, però così le leggi sono inutili, che le facciamo a fare? Questa gente ha diritto di poter fare domanda d'asilo!"
Proprietario: " Ma quale asilo e asilo! Adesso sono tutti rifugiati! Poi vengono qui, lo stato gli da la casa, da mangiare, gli paga le bollette..e che vogliono di più? Protestano anche!"
Cliente:"Qant'è?"
Proprietario :"1 euro e 60"
Cliente :"Grazie, arrivederci."

Mentre il cliente esce dal bar
Proprietario:" Quando siamo arrivati noi in italia era tutta un'altra cosa. Mia moglie dopo 15 giorni ha trovato lavoro all'ambasciata! Un posto di prestigio!"

Il propietario del bar è egiziano....

15.4.09

"Pronto! Pronto?...tu tu tu tu tu.."

Quando un operatore dello Sprar cerca di contattare telefonicamente un'agenzia immobiliare o il titolare di un'azienda, spera sempre di avere il tempo di spigare che cos'è il progetto e come funziona, magari in quattro parole. E spera che chi lo ascolta abbia la pazienza e la volontà di capire di che si tratta.

"Salve, sono un operatore de l progetto di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo del comune di Fara Sabina. Ne ha sentito parlare?"

"No"

"Bene, il progetto accoglie i richiedenti asilo e rifugiati in appartamenti...."

"Cosa le serve signorina?"

"Sto cercando un appartamento.."

"Niente stranieri grazie"

"Ma, guardi il progetto è gestito dal comune..pronto! Pronti? Tu tu tu tu tu..."

Trovare delle buone prassi contro l'indifferenza è difficile.

19.3.09

BENVENUTI!!

Benvenuti! Questo è il primo post del blog Rifugi-Arci. Il blog è rivolto ai nostri cari colleghi dello SPRAR , allo scopo di scambiare buone prassi, e a tutte le persone sensibili al tema dell'asilo che cercano uno spazio di dialogo.
Vi racconteremo il nostro lavoro quotidiano, sperando di ricevere consigli e di raccogliere opinioni. Elimina formattazione dal testo selezionato




Vi spieghiamo in breve la nostra storia...


A partire dal Gennaio 2007 il comune di Fara in Sabina ( Assessorato alle politiche sociali ed alla cultura ), in collaborazione con l'Arci - Comitato territoriale di Rieti - partecipa alla rete del Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) istituita ai sensi dell'art. 32 della legge 189/02 e affidata all' Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) dal Ministero degli Interni. Il ruolo di coordinamento del sistema Nazionale è affidato al Servizio Centrale. Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati nasce nel 2001 e conta ad oggi su una rete di 108 progetti su tutto il territorio nazionale.

L'Arci è un'associazione di promozione sociale, presente su tutto il territorio nazionale, che si impegna a favore dei diritti di cittadinanza e della pacifica convivenza. L'Arci di Rieti, presente sul territorio con i suoi circoli, è attiva nel settore delle politiche sociali ed in particolare nell'immigrazione. A Fara Sabina, in sinergia con tutti gli enti territoriali e le realtà locali, gestisce il progetto SPRAR.